Quest’anno abbiamo festeggiato la giornata Internazionale della donna ascoltando le voci delle italiane che vivono e lavorano nella nostra città. Abbiamo potuto ascoltare esperienze personali, ricordare figure di rilievo nella città di Karlsruhe, excursus storici sull’origine di questa ricorrenza e qualche statistica.
I tempi e le libertà che stiamo vivendo sono frutto delle lotte di tante attiviste e ragazze dai grandi sogni e ideali. La politica ha avuto un ruolo importante, riconoscendo anche se tardivamente alcuni diritti inviolabili.Solo 50 anni fa veniva abolito l’art. 553 del Codice Penale che considerava reato la propaganda degli anticoncezionali, nello stesso anno si promulgava la legge sul divorzio, mentre ci vorranno ancora 8 anni per vedere finalmente aboliti l’infamante delitto di onore.

Decenni di passi avanti nel sociale e nella riduzione nelle discriminazioni di genere, che non sono però ancora sufficienti, ma che ci impongono di andare avanti, nonostante le difficoltà.Ci siamo ormai abituati a figure di rilievo nella vita mediatica, a partire dalla cancelliera Merkel,che da 3 lustri è alla guida della nazione tedesca e che rimane la donna più potente al mondo secondo Forbes, fino alla vice presidente Kamala Harris, o alla premier finlandese Sanna Marin, la più giovane al mondo, o Jacinda Ardern, prima ministra della nuova Zelanda infine alla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e tante altre donne ai vertici.
In un mondo dove la presenza femminile sembra ricoprire sempre più un ruolo determinante nella vita politica, economica, europea, americana e mondiale, quale è veramente la condizione della donna?
Se non possiamo negare che la condizione femminile è notevolmente migliorata negli ultimi anni, non dobbiamo dimenticare che le disuguaglianze restano con solchi profondi. La crisi economica e quella sanitaria ci hanno rivelato la debolezza di questo equilibrio di genere e la precarietà sociale femminile nella vita quotidiana. Nel 2020 su 450mila posti di lavoro persi, 315mila erano ricoperti da donne, se il numero di omicidi è complessivamente diminuito, i femminicidi sono andati in contro tendenza, nelle ultime tendenze le donne sono state più intraprendenti e hanno superato i colleghi nella fondazione di imprese, ma nell’ultimo anno sono venute meno 4000 imprese targate donna (dati Istat).
La crisi ci ha posto di fronte a interrogativi e scelte, che hanno sfavorito le donne, sempre più combattute e sole tra lavoro e famiglia, tra casa e scuola, tra carriera e figli, tra giovani e anziani, tra europei e non.
Abolire le discriminazioni di genere diventa quindi determinante, ma è possibile solo se si comprendono le difficoltà attuali. Una strada ancora lunga ci attende, da percorrere tutti insieme per ottenere un radicale cambio di prospettiva e una cultura senza pregiudizi.
Alcune interessanti iniziative:
– Gruppo di coordinamento per l’equitá e le pari opportunitá nel PD all’estero, per maggiori informazioni potete scrivere al nostro circolo
– Manifesto Donne per la salvezza, Half of it: Idee per una ripartenza alla pari. https://www.halfofit.it/
– La Lobby Europea delle Donne/LEF Italia rappresenta l’Italia nel Consiglio di Amministrazione della European Women’s Lobby, la più grande coalizione europea di organizzazioni femminili e femministe. http://coordinamentoitalianolobbyeudonne.blogspot